Domnista, un piccolo villaggio nel sud-est dell'Euritania, a soli 35 km da Karpenisi, è circondato da fitte foreste di abeti e imponenti cime montuose.

Secondo la leggenda, al tempo dei Cavalieri Franchi, la nobildonna Domna, devastata dalla perdita della figlia Domnista, diede il nome a questo piccolo villaggio. Un nome che è rimasto impresso per anni nella memoria delle persone.

Il crocevia un tempo agricolo che molte persone visitavano quotidianamente, è ora abitato da 287 Domnisti che sono orgogliosi del loro posto. Al centro del paese, la piazzetta con i suoi caffè attende pazientemente due volte l'anno di ospitare i suoi visitatori rievocando momenti di grandezza.

Alla famosa festa religiosa del profeta Elia il 20 luglio e alla "festa di tsipouro" alla fine di ottobre. Lo storico ponte di Krikellopotamos sulla strada principale del paese, i vecchi mulini ad acqua e le aie nascoste nelle ricche aree boschive, stagni e chiese pittoresche, alcune ville semidiroccate testimoniano il fascino di questo luogo da secoli.

Gli abitanti della zona parteciparono attivamente alla rivoluzione del 1821. Da lì iniziò l'azione dei famosi capi di Gioldasides e pochi anni dopo, nel 1824, George Karaiskakis arrivò sconfitto dopo la battaglia di Vracha. Il maestoso passato del paese, però, non era ancora stato scritto. Alla fine dell'aprile 1941, la Grecia arresa divenne una pedina nelle mani di tedeschi, italiani e bulgari.

L'Euritania era sotto l'assedio degli italiani con l'amministrazione centrale di "Alba Julia" a Lamia. Poi, timidamente, cominciarono a scoppiare movimenti di liberazione, instillando nei cittadini un senso di libertà e di disobbedienza.